I fatti che vengono raccontati nella lirica fanno riferimento alla visita di Adolf Hitler a Firenze il giorno 9 maggio del 1938. Nel corso di questa visita il führer sfilò per le vie di Firenze insieme a Mussolini e agli uomini del suo seguito, assistette allo spettacolo allestito per l'occasione al Teatro comunale e venne accolto in maniera trionfale. Montale descrive appunto questa accoglienza sottolineando come il festeggiamento indirizzato al “messo infernale” faccia di tutti coloro che vi partecipano dei “miti carnefici” che si accostano a colui che può essere considerato il carnefice per antonomasia. Montale vuole sottolineare che il germe della violenza è presente anche in ciò che è apparentemente inoffensivo e che l'irresponsabile consenso della folla alla follia dei capi è il principale alimento del male.
Nella lirica Montale invoca Clizia. Clizia rappresenta il girasole e rappresenta, d'altro canto, Irma Brandeis, donna amata da Montale. La storia di Clizia è narrata da Ovidio nel libro IV delle Metamorfosi. Clizia era innamorata del Sole; si accorse che il Dio Sole la trascurava per andare da un'altra donna, Leucòtoe; provocò la morte della rivale; per questo motivo il Sole non volle più vederla; Clizia, ancora innamorata, continuò ad osservare il Sole seguendo il suo percorso; consumata dall'amore si trasformò in fiore, il girasole, ma continuò a serbare il suo amore anche dopo questa metamorfosi (“il non mutato amor mutata serbi”).
Nella lirica viene profetizzata la catastrofe della Seconda guerra mondiale e il suo esito, una sorta di resurrezione dopo la distruzione.
La primavera Hitleriana
Folta la nuvola bianca delle falene impazzite1
turbina intorno agli scialbi2 fanali e sulle spallette3,
stende a terra una coltre su cui scricchia
come su zucchero il piede; l'estate imminente sprigiona
ora il gelo notturno che capiva4
nelle cave segrete della stagione morta,
negli orti che da Maiano5 scavalcano a questi renai.
Da poco sul corso è passato a volo un messo infernale6
tra un alalà7 di scherani8, un golfo mistico9 acceso
e pavesato10 di croci a uncino l'ha preso e inghiottito,
si sono chiuse le vetrine, povere
e inoffensive benché armate anch'esse
di cannoni e giocattoli di guerra11,
ha sprangato il beccaio12 che infiorava
di bacche il muso dei capretti uccisi13,
la sagra14 dei miti carnefici che ancora ignorano il sangue15
s'è tramutata in un sozzo trescone16 d'ali schiantate,
di larve sulle golene17, e l'acqua séguita a rodere
le sponde e più nessuno è incolpevole18.
Tutto per nulla, dunque?19 – e le candele
romane20, a San Giovanni, che sbiancavano lente
l'orizzonte, ed i pegni21 e i lunghi addii
forti come un battesimo22 nella lugubre attesa
dell'orda23 (ma una gemma24 rigò l'aria stillando25
sui ghiacci e le riviere26 dei tuoi lidi27
gli angeli di Tobia28, i sette, la semina
dell'avvenire29) e gli eliotropi30 nati
dalle tue mani – tutto arso e succhiato31
da un polline32 che stride come il fuoco
e ha punte33 di sinibbio34...
Oh la piagata
primavera è pur festa se raggela
in morte questa morte!35 Guarda ancora
in alto, Clizia, è la tua sorte, tu
che il non mutato amor mutata serbi,
fino a che il cieco36 sole che in te porti
si abbàcini nell'Altro e si distrugga
in Lui, per tutti37. Forse le sirene, i rintocchi
che salutano i mostri38 nella sera
della loro tregenda39, si confondono già
col suono che slegato dal cielo, scende, vince -
col respiro di un'alba che domani per tutti
si riaffacci, bianca ma senz'ali
di raccapriccio, ai greti arsi del sud40...
1Una nevicata di farfalle bianche accompagnò la visita di Hitler presentandosi agli occhi di Montale come un funesto presagio.
2Pallido, sbiadito.
3I parapetti dei Lungarni.
4Conteneva (latinismo).
5Frazione di Fiesole, in provincia di Firenze.
6Il messo infernale è Hitler in visita in Italia. Il 4 maggio è a Roma (arrivato la sera prima), il 5 a Napoli, il 6 maggio è nuovamente a Roma (è la giornata particolare mirabilmente raccontata da Ettore Scola), il 7 avrebbe dovuto assistere a esercitazioni dell'aeronautica che vennero rimandate al giorno 8 per via del maltempo e il 9, infine, fu a Firenze. Poco più di un anno dopo, il 22 maggio 1939, Italia e Germania, nelle persone dei ministri Galeazzo Ciano e Joachim Von Ribbentrop, firmarono il Patto d'Acciaio.
7Alalà è una divinità femminile minore della mitologia greca, personificazione del grido di battaglia degli opliti, da cui deriva il grido d'esultanza fascista "Eia! Eia! Eia! Alalà!".
8Sgherro, sicario.
9Il golfo mistico è la zona in cui si colloca l'orchestra. Qui, per sinèddoche (parte per il tutto), indica il Teatro Comunale di Firenze in cui fu allestito per l'occasione il Simon Boccanegra di Verdi.
10Ornato. Pavesare significa ornare di drappi una nave a scopo celebrativo.
11In onore di Hitler sono stati chiusi i negozi. Le vetrine appaiono inoffensive ma il poeta ne descrive una che mostra giocattoli di guerra che evocano l'ideologia bellica dei regimi fascista e nazista e sembrano prefigurare il disastro della Seconda guerra mondiale.
12Macellaio.
13Dopo quella con cannoni e giocattoli di guerra, un'altra vetrina che, attraverso l'immagine dei capretti macellati, evoca le vittime della guerra.
14Festa.
15Questa giornata in onore di Hitler viene descritta come la festa dei miti carnefici (ossimoro). Una massa che appare entusiasta perché ignara del massacro imminente.
16Ballo popolare.
17Striscia di terreno, compresa tra l’argine e il letto di un fiume.
18La strana moria di farfalle ha una sorta di valore profetico che inchioda i miti carnefici alle loro colpe.
19Il poeta è profondamente turbato da quanto sta osservando e lo vede come il segno di una catastrofe che vanifica tutto ciò che può esserci stato di positivo (nell'inciso che segue parla delle ultime ore passate con Clizia/irma Brandeis). Eugenio Montale incontra Irma Brandeis a Firenze nel 1933 e nasce una storia d'amore destinata a concludersi definitivamente nel 1938. Montale idealizza poeticamente la figura di Irma, cui si riferisce con il soprannome-senhal di Clizia, come donna angelo capace di ridare senso alla sua vita ed affrontare i suoi drammi esistenziali.
20Fuochi d'artificio usati per lo spettacolo pirotecnico in occasione della festa di San Giovanni, patrono di Firenze, che cade il 24 giugno.
21Le promesse fatte.
22Le promesse e gli addii scambiati con la donna amata hanno la solennità di un sacramento.
23Massa violenta (di soldati). Qui si allude all’esercito nazista.
24Una stella cadente, probabilmente.
25Lasciando cadere.
26Coste.
27Irma Brandeis, l'ispiratrice di questo personaggio, era nordamericana.
28Si tratta dei sette angeli che stanno dinanzi al Signore e comunicano a Dio i meriti degli uomini.
29La preparazione del futuro vista con la speranza di un riscatto.
30I girasoli, simbolo di luce e salvezza.
31Bruciato e divorato (distrutto, quindi).
32La polvere delle falene.
33Raffiche.
34Vento freddo e sferzante.
35Questa primavera, sebbene ferita (piagata), continua ad essere festa se trasforma in morte (allude ai vari segni nefasti ricordati nei versi precedenti) questa morte che è rappresentata dai festeggiamenti per il “messo infernale”.
36Interiore, nascosto.
37 Il sole che è dentro di te sia abbagliato (si abbacini) in Dio e si annulli in Dio per la salvezza di tutti. Clizia diventa quindi simbolo del sacrificio di Cristo. “Paga lei per tutti, sconta per tutti” (spiega Montale in un suo articolo del '46).
38I protagonisti dell'incontro: Hitler e Mussolini.
39La tregenda è un convegno di streghe e demoni.
40È l'augurio di un'alba di rinascita, bianca ma non più delle ali ripugnanti che avevano corredato la “tregenda”, che possa seguire questa sera e ridestare le Terra fatta deserto. Il critico Gilberto Lonardi propone un preciso riferimento storico, inserito come profezia a posteriori, alla risalita delle truppe alleate dalla Sicilia (a partire dallo sbarco del 9 luglio del 1943), ipotesi opinabile ma compatibile con la datazione ad arco della Primavera hitleriana «1939-1946».
Nessun commento:
Posta un commento
commenta