19 gennaio 2021

La canzone del Piave

Conosciuta anche con il titolo La Leggenda del Piave, è una famosa canzone patriottica italiana, composta nel 1918 da Giovanni Gaeta.


Il Piave mormorava calmo e placido al passaggio

dei primi fanti il ventiquattro Maggio.

L'esercito marciava per raggiunger la frontiera,

per far contro il nemico una barriera.

Muti passaron quella notte i fanti:

tacere bisognava e andare avanti.

S'udiva intanto dalle amate sponde

sommesso e lieve il tripudiar dell'onde.

Era un presagio dolce e lusinghiero:

il Piave mormorò "Non passa lo straniero!".


Ma in una notte triste si parlò di un fosco evento

e il Piave udiva l'ira e lo sgomento.

Ahi, quanta gente ha vista venir giù, lasciare il tetto

poiché il nemico irruppe a Caporetto.

Profughi ovunque dai lontani monti

venivano a gremir tutti i suoi ponti!

S'udiva allor dalle violate sponde

sommesso e triste il mormorio dell'onde.

Come un singhiozzo in quell'autunno nero

il Piave mormorò "Ritorna lo straniero!".


E ritornò il nemico per l'orgoglio e per la fame:

voleva sfogar tutte le sue brame.

Vedeva il piano aprico di lassù, voleva ancora

sfamarsi e tripudiare come allora.

"No!" disse il Piave, "No!" dissero i fanti,

"Mai più il nemico faccia un passo avanti!".

Si vide il Piave rigonfiar le sponde,

e come i fanti combattevan l'onde.

Rosso del sangue del nemico altero,

il Piave comandò "Indietro va', straniero!".


Indietreggiò il nemico fino a Trieste, fino a Trento,

e la vittoria sciolse le ali al vento.

Fu sacro il patto antico, fra le schiere furon visti

risorgere Oberdan, Sauro e Battisti.

Infranse alfin l'italico valore

le forche e l'armi dell'impiccatore.

Sicure l'Alpi, libere le sponde,

e tacque il Piave, si placaron l'onde.

Sul patrio suolo, vinti i torvi imperi,

la pace non trovò né oppressi né stranieri.

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